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20 anni di parità scolastica. Una rinnovata autonomia

10 marzo 2000 veniva approvata la Legge n. 62/2000 che sancisce che “il sistema nazionale di istruzione è unico ed è costituito congiuntamente dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali”.

Una legge che sembrava aver superato un tabù. La scuola paritaria veniva finalmente riconosciuta servizio pubblico che svolge nell’interesse del bene comune e che il suo finanziamento da parte dello Stato è legittimo e legittimato.

Non era la rivendicazione di un corpo elitario o dei soli cattolici, finalmente venivano riconosciuti il diritto alla libertà e al pluralismo nel campo educativo.

Tuttavia, questi principi sono rimasti sulla carta stampata della legge. Se da una parte vediamo il fiorire di realtà scolastiche libere sui nostri territori, dall’altra vi è una chiara ostilità nel dare piena attuazione alla parità.

Ricordiamo le dichiarazioni della Ministra Azzolina che, quando non era ancora tale, si scagliava contro le scuole paritarie e che ora, nel tempo di prendere le decisioni, sembra vergognarsi di occuparsi delle scuole non statali.

Le scuole paritarie in Lombardia sono una realtà ricca e vivace fatta di 2551 istituti.

Il Covid ha messo in luce il servizio pubblico fondamentale che svolgono queste scuole: testimonianze positive, di insegnanti, alunni e famiglia che con audacia e coraggio hanno affrontato al meglio le nuove sfide.

Un bagaglio di esperienze nel nostro sistema scolastico che incoraggiano e che non ci possiamo permettere di lasciare indietro.

Quando la scuola viene lasciata libera di fare, la scuola produce e affronta a testa alta le situazioni. Questa è l’autonomia.

Speriamo che il tempo del rilancio possa essere l’occasione per questa “autonomia rinnovata” e non la mera costruzione di regole che ingabbiano i tentativi di libertà.