Skip to main content

Regionali 2018 – home

DEBORAH GIOVANATI IN CONSIGLIO REGIONE LOMBARDIA

Volevo ringraziare tutti per avermi dato fiducia

Grazie alle 958 persone del Municipio 9.
Grazie alle 3764 persone di tutta la città di Milano.
Grazie a tutti i 5847 cittadini che mi hanno sostenuto.
Non sarà bastato, ma per me, ciò che è successo e l’opportunità di aver ascoltato tanto in questo periodo, vale molto di più di ricoprire un ruolo.
Per cui in alto i cuori e avanti, è solo l’inizio di un percorso!

La politica per me è impegno sociale

Non lasciatevi vivere, ma prendete nelle vostre mani la vostra vita  e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”

Quando mi viene chiesto perché ho deciso di candidarmi alla prossime elezioni regionali in Lombardia, non posso fare a meno di pensare a queste splendide parole di San Giovanni Paolo II: la decisione di implicarmi in Politica è stata dettata innanzitutto dal desiderio di diventare protagonista della mia vita. Perché ho sempre pensato che per portare un reale cambiamento, di qualunque tipo, sia necessario implicarsi in prima persona, impegnandosi là dove si è, con gli strumenti che si hanno a disposizione.

Nonostante il periodo storico in cui ci troviamo sembri dire il contrario, ho imparato che fare Politica può essere un’occasione per rispondere alle esigenze tangibili non solo della società in senso astratto, ma delle singole persone che la compongono. E su questa possibilità voglio continuare a scommettere tutte le mie energie, perché credo che persone che si muovono per andare incontro alle necessità di altre persone, portando avanti le proprie convinzioni con fermezza ma rispettando sempre chi la pensa diversamente, facendo del dialogo e dell’ascolto un reale strumento a servizio della collettività, sia la vera essenza della Politica.

Non tutte le idee o proposte in campo sono uguali e, da questo punto di vista, impegnarsi in “Noi con l’Italia” significa in particolare proseguire proprio con l’impostazione e l’impianto che ha reso da vent’anni la Lombardia un modello di buon governo, imperniato su quel principio di sussidiarietà che ho cercato di attuare nella mia attività politica.”

Noi con l’Italia

Mi candido per portare il mio bagaglio di esperienza amministrativa in Regione, ove mi fosse data l’occasione e l’onere di essere eletta con la lista “Noi con l’Italia”, avendo in particolare una spiccata attenzione al mondo della disabilità, delle famiglie e della scuola, sempre partendo dalle esigenze di chi le vive e vi opera.

Mi candido con “Noi con l’Italia”, nella coalizione di centrodestra e a sostegno di Attilio Fontana, per proseguire e migliorare il lavoro iniziato.
Alle elezioni del Consiglio regionale della Lombardia si DEVE ESPRIMERE, SCRIVENDOLA, almeno una PREFERENZA.
Al seggio ti verranno consegnate 3 schede. QUELLA VERDE È PER LA REGIONE.
BARRA il simbolo di Noi con l’Italia e nella riga di fianco scrivi il mio cognome GIOVANATI.
Solo così puoi contribuire alla mia elezione in Regione.

I miei valori

 

 

 

 

 

I bisogni dei bambini disabili a scuola

Particolare attenzione va destinata al tema istruzione legata ai bambini e ragazzi con disabilità o con bisogni educativi speciali, che spesso risentono di un sistema scolastico impreparato, dal punto di vista professionale ed umano, ad un’inclusione efficiente, oltre a costringere spesso le famiglie a dover fronteggiare importanti esborsi economici.
Una Politica degna di questo nome deve farsi carico in primis delle necessità dei più bisognosi: attraverso lo strumento del Diritto allo studio e del sostegno a progettualità specifiche con la scuola e le associazioni o le realtà territoriali che lavorano con e per le persone disabili è necessario operare affinché possa essere veramente garantita una piena inclusione nella scuola, in modo da valorizzare e non penalizzare le specifiche e preziose caratteristiche di ognuno.
Una strada che per poter essere percorsa non può prescindere dall’abbattimento delle barriere architettoniche e l’agevolazione di strutture e servizi dedicati, degni di un Paese civilizzato e democratico come il nostro.

 

 

 

 

 

Politiche a favore della famiglia

Il nostro Paese si trova di fronte a due grandi problemi oggettivi: un importante calo demografico e un crescente impoverimento reddituale delle famiglie, soprattutto giovani.
Due aspetti che vanno ad incidere in modo profondo sulla società, scatenando effetti negativi che si ripercuotono sull’intero sistema Paese.
È chiaro quindi che siano sempre più necessarie e prioritarie politiche per la famiglia, volte dunque a incentivarne la formazione e con la famiglia, destinate a supportare i nuclei già formati.
Solo attraverso interventi mirati e costruttivi la famiglia non diventerà unicamente beneficiaria di sussidi o di assistenzialismo, ma potrà farsi motore trainante della nostra società, che si implica con Stato, imprese e corpi intermedi.
In questo senso il mio intento è inserirmi nel solco di quanto già egregiamente realizzato in questi anni da Regione Lombardia, andando a promuovere attività e norme volte a rilanciare la famiglia come polo di ricchezza per l’intera società, dove madri e pardi abbiano la possibilità di dedicare il tempo alla cura dei figli, conciliandolo con il lavoro.

 

 

 

 

 

Disabilità. Mettere a punto un sistema inclusivo efficiente

In un Paese civile, nel 2018, la disabilità non può più essere guardata unicamente come svantaggio.
Se il mondo dello sport è riuscito a riconoscere a soggetti portatori di handicap il meritato tributo, non è possibile che poi la quotidianità sia fatta di infrastrutture carenti, personale non adeguatamente formato, per non parlare di barriere architettoniche che rendono disagevole anche l’accesso agli spazi comuni.
Mettere a punto un sistema inclusivo efficiente è la base, oltre a potenziare strumenti e servizi e sostenere le realtà che attuano pratiche virtuose. Le famiglie con figli portatori di handicap vanno svincolate dal regolare sistema reddituale in modo da ricevere gli adeguati benefici che collaborino a rendere più agevole una situazione già di per sé faticosa.
Il sistema dei sostegni scolastici va alimentato e perfezionato in modo da mettere in campo tutti gli sforzi, anche finanziari, possibili per permettere a persone con disabilità di valorizzare tutte le proprie caratteristiche e specificità, senza essere lasciati indietro, per diventare anch’essi una ricchezza nella società.

 

 

 

 

 

 

Anziani. Pensare a soluzioni adeguate

È necessario valorizzare con strumenti adeguati e politiche di sostegno le persone nella fascia di età post pensionamento, trovando alle loro abilità e inclinazioni adeguato collocamento, nella convinzione che possano essere ancora portatori di benefici per il territorio.
 
Valorizzare le competenze, stimolarne le capacità residue, fornire loro adeguati spazi di socialità che non siano solo “parcheggi per anziani” è assolutamente necessario.

 

 

 

 

 

 

Bambini. Crescere in un ambiente che li valorizzi

Chi è più debole va sostenuto con maggiore forza.
I bambini, specie in età prescolastica, devono essere oggetto di politiche atte a preservarne la sicurezza, per garantire ad ognuno la possibilità di crescere in un ambiente armonioso che ne valorizzi, sin da piccoli, le peculiarità e caratteristiche, nel rispetto della sensibilità e delle capacità di ognuno.
Il tempo del gioco e dell’apprendimento, due sfere parallele che nei primi anni di età trovano molteplici aree di incontro, vanno sostenuti con strumenti e strutture adeguate, stringendo le maglie della vigilanza nei confronti di chi vive a più stretto contatto col loro, siano essi figure professionali o parenti, per garantire ad ognuno di crescere e sviluppare le proprie capacità con le adeguate tutele.
Sin dai primi anni di inserimento scolastico, inoltre, è necessario promuovere adeguare campagne che sensibilizzino anche i più piccoli sui pericoli, e le opportunità, offerti dai nuovi mezzi di comunicazione, sempre in un ottica costruttiva e armoniosa e non di allarmismo psicologico, tenendo sempre presente la potenziale fragilità dei soggetti con i quali ci si relaziona.

 

 

 

 

 

 

Natalità. Politiche che incentivano la natalità

Supporto alla natalità significa soprattutto attuare politiche concrete di aiuto alla donna che non siano meramente assistenziali ma volte a creare condizioni favorevoli per permettere di assolvere in pieno i compiti richiesti ad ogni madre, il cui ruolo è spesso visto più come un ostacolo che come un valore aggiunto per la società.
È necessario dunque contrastare con ogni mezzo qualsiasi tipo di discriminazione per le donne, sia per quanto riguarda l’ingresso nel mondo del lavoro, sia per quanto concerne la sua permanenza e le relative mansioni e il livello retributivo, in modo che la scelta di avere un bambino non sia mai penalizzante.
L’incentivo al welfare aziendale per la famiglia è un altro strumento che può presentare molteplici vantaggi, così come incentivare il lavoro flessibile e part-time, oltre a inserire un meccanismo premiativo a sostegno delle aziende che operano in tal senso.

 

 

 

 

 

 

Libertà di educare. Definire i confini del rapporto tra la scuola e la famiglia in termini educativi

Uno dei temi che mi sta maggiormente a cuore, e per il quale ho speso molto in termini di confronti e dibattiti in questi ultimi anni, è quello del delicato rapporto tra la scuola e la famiglia in termini educativi.
Se è vero infatti che entrambi i soggetti giocano un ruolo fondamentale nella crescita del ragazzo, è anche vero che l’ambito famigliare e quello scolastico non vanno intesi come due aree separate ma come due strumenti in continuo dialogo.
Come già ho avuto modo di ribadire in occasione di alcune vicende accadute in due scuole secondarie di primo grado del mio territorio, la libertà di educazione dei genitori nell’ambito della scuola è un diritto costituzionalmente garantito e come tale va preservato sempre e comunque, in ogni ambito.
È necessario operare affinché non si verifichi mai un’interruzione dell’educazione familiare nel momento in cui i figli iniziano la scuola, che non può diventare uno strumento cui demandare la crescita ma un ambito con cui i genitori intraprendano un’alleanza educativa. Pertanto i genitori devono sempre essere posti nelle condizioni di sapere, in modo preciso, che cosa viene insegnato al proprio figlio o figlia, tramite anche lo strumento del consenso informato.
Uno strumento che appare ancor più necessario in occasione di progetti ad hoc su tematiche sensibili quali il bullismo, la sessualità, le discriminazioni e il dialogo fra religioni.