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Deborah Giovanati

Moglie, Madre, Consigliere Regionale della Lombardia, Consigliere Comunale di Milano

Chi sono?

“Passione per Milano, per rilanciare la nostra città. Al servizio, con coraggio!”
Cremonese di nascita e milanese d’adozione, ho 39 anni, sono sposata con Paolo e ho cinque bambini Michele, Benedetto e Francesco su questa terra, Martino e Giuseppe in Cielo.
Giurista per formazione, politica per passione.
Per me  Politica  significa innanzitutto muoversi in prima persona, andando incontro alle reali esigenze delle persone, in particolare di quelle di cui nessuno si occupa.
Questo è stato il cuore del mio  Assessorato all’educazione, istruzione, politiche sociali, salute e casa nel Municipio 9 e della mia attività attuale nel Consiglio comunale di Milano e nel Consiglio della Regione Lombardia
Una responsabilità che mi ha permesso di incontrare persone, enti e associazioni del territorio, attraverso le quali ho capito che l’amministrazione comunale da sola non può risolvere  tutti i problemi, bensì può porre le basi perché la risposta ai bisogni delle persone si ampli e sviluppi già dentro la città, avendo fiducia nella società e nella sua capacità creativa.
Il metodo dell’incontro, dell’ascolto e dello sviluppo competente di soluzioni è quello che voglio portare in politica.

Ho imparato in questi cinque anni da assessore del Municipio 9 che fare Politica può essere un’occasione straordinaria per rispondere alle esigenze tangibili non solo della società in senso astratto, ma delle singole persone che la compongono. E su questa possibilità voglio continuare a scommettere tutte le mie energie, perché credo che persone che si muovono per andare incontro alle necessità di altre persone, portando avanti le proprie convinzioni con fermezza ma rispettando sempre chi la pensa diversamente, facendo del dialogo e dell’ascolto un reale strumento a servizio della collettività, sia la vera essenza della Politica.

Una dinamica, quella del giocarsi in prima persona, che mi ha portato a candidarmi a sostegno della coalizione di centrodestra a Milano e in Lombardia.

Ascolto di persone e soggetti che quotidianamente vivono il territorio e le problematiche di chi lo abita. Le idee sorgono quale esito dell’ascolto, come, ad esempio, quella di andare incontro alle esigenze di tanti genitori ed educatrici promuovendo la distribuzione di materiale didattico alle 39 scuole dell’infanzia statali, paritarie comunali e private del territorio e di supporto ai laboratori di tutti i Centri diurni disabili (Cdd) del Municipio 9. La Convenzione stipulata con l’A.S.S.T. Grande Ospedale Niguarda per il sostegno pluriennale ad uno sportello dedicato alle persone malate di Alzheimer e loro familiari. Sportello già attivo nel territorio, ma che ho voluto implementare e stabilizzare come servizio alla cittadinanza, e si è rivelato un punto fondamentale per la cittadinanza di aiuto e supporto in epoca covid. Un altro esempio importante è stato che quello di aver rinnovato i locali del CAM Ciriè, abbandonato e degradato da troppo tempo, senza spese per l’amministrazione con l’importante progetto G124 di Renzo Piano e del Politecnico di Milano.

Altresì, seguendo il principio di aiutare chi già aiuta, ho dato il via al bando annuale “Il pane dei bisognosi” attraverso cui il Municipio 9 contribuisce a sostenere ed implementare l’attività delle realtà territoriali che si occupano di distribuire generi alimentari alle persone e famiglie povere. Attraverso il bando  il mio assessorato ha aiutato numerose realtà di quartiere che hanno aiutato complessivamente oltre 1000 famiglie ogni anno.

E poi il tavolo territoriale delle politiche sociali con gli enti del terzo settore, per conoscersi, supportarsi e far crescere insieme la nostra comunità.

Questi sono solo alcuni esempi delle tante cose che abbiamo potuto ideare insieme ai soggetti protagonisti di Milano. Certamente non si può dimenticare il continuo lavoro perchè Milano sia una città per tutti, combattendo il drammatico problema delle barriere architettoniche che porta all’esclusione sociale di tanti nostri concittadini dai più piccoli, pensiamo alle scuole, ai più grandi.

La politica, pur con strumenti imperfetti può veramente agevolare le forze sociali che operano da protagoniste nella risposta ai bisogni espressi, comunicando una umanità che le istituzioni in quanto tali non potranno mai comunicare.

Inoltre, ci sono ambiti in cui la politica intesa come battaglia ideologica si deve arrestare, riconoscendo la precedenza, per esempio, alla libertà di educazione dei genitori nell’ambito della scuola. A tal proposito ho avuto modo di ribadire – in risposta ad alcune vicende accadute in due istituti secondari di primo grado del mio territorio, dove sotto il pretesto di corsi contro il bullismo si sono svolte lezioni discutibili sulla sessualità – che non vi è mai un’interruzione della responsabilità educativa, anche quando i figli sono in classe. Non si demanda mai, perché fra scuola e famiglia deve esserci sempre un’alleanza. Questa può consistere anche nel fatto che i genitori siano posti nelle condizioni di sapere in modo preciso cosa viene detto al proprio figlio o figlia. Attraverso un’apposita delibera ho subordinato l’elargizione di eventuali contributi allo strumento del consenso informato. Esso appare ancor più necessario in occasione di progetti ad hoc su tematiche sensibili quali il bullismo, la sessualità, le discriminazioni di genere, il dialogo fra religioni.

Questa è una parte della mia esperienza politica amministrativa che descrive bene che cosa mi sta a cuore e la modalità con cui opero. Metterci la faccia e giocare tutta me stessa per la nostra comunità.