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PROGETTO G124 di Renzo Piano. Riqualificazione dell’immobile di Via Ciriè

Ora in un libro la descrizione dell’intervento di riqualificazione che nel 2019 abbiamo realizzato nella Casa di Quartiere #Cirié9.

La sede del nostro centro aggregativo che versava da troppo tempo in uno stato di degrado e abbandono.
Si è potuto realizzare grazie alla collaborazione del Politecnico di Milano, del Senatore a vita Renzo Piano e alle tante aziende del territorio che hanno donato il materiale.

Portare bellezza per ridare dignità ad un quartiere di Deborah Giovanati

Quando si parla delle periferie di una grande città la tematica della bellezza è ricorrente. La realtà dei nostri quartieri è complessa e il degrado urbano, la sporcizia lasciata ai margini delle strade, i marciapiedi dissestati, il verde poco curato, la scarsa illuminazione portano ad un malcontento nella cittadinanza che rischia di acuire le fragilità già presenti. Nel brutto e nel disarmonico non si vive bene. E quando si parla di bellezza è chiaro che non si tratta solamente di una questione estetica, ma implica qualcosa di più profondo che c’entra con l’animo umano. 

Il disordine urbano dei nostri quartieri rischia di oscurare la ricchezza che in essi si sviluppa, l’impegno di tantepersone che nel tempo hanno dato vita ad associazioni, enti no profit, comitati, l’attività delle parrocchie di zona: risposte ai bisogni che emergono nel territorio, intensificati anche dalla recente crisi economica e della mancanza di lavoro.  

Come amministratori abbiamo il compito di valorizzare questo lavoro e di non far sentire sole le nostre comunità davanti alle sfide del tempo.  Questo è quello che è accaduto con il progetto del Senatore Renzo Piano. È stata la necessità di riportare bellezza nel quartiere popolare di Niguarda che ha reso possibile l’incontro tra il Municipio 9 e il progetto G124. Ci siamo confrontati in modo serrato con il Politecnico ed è stato da stimolo vedere l’energia del gruppo del progetto G124, Maria Giulia Atzeni, Alessia Cerri e Sara Sapone, guidate da Raffaella Neri. Il progetto è diventato l’occasione per consolidare i rapporti con le associazioni presenti nella struttura, di sensibilizzazione i cittadini nel considerarla come la loro “casa”, dove tutti possono contribuire a renderla migliore, per il bene di tutto il quartiere. Avere lo sguardo aperto su quello che accade può risvegliare anche la voglia di rimettersi in moto. Questo è accaduto con alcuni ragazzi del centro aggregativo, “Posso aiutarvi anch’io”, questa la reazione spontanea di uno dei ragazzi che poi si è messo al lavoro. Questa riqualificazione ha avuto anche il pregio di recuperare mobili, sedie, tavoli, tendaggi, che da tempo erano stati abbandonati nei depositi comunali, oltre ad attivare le risorse del territorio per la donazione di materiale necessario per l’autocostruzione o per la realizzazione vera e propria del palco e di alcune pareti. Questo è l’esempio di come un’amministrazione pubblica possa evitare inutili sprechi, dispersione di risorse e, solo con la volontà di mettere insieme ciò che la realtà già offre, possa realizzare importanti interventi con poco impatto sulla spesa pubblica.

Portare a termine il progetto non è stato semplice. Ci sono state salite, discese, tratti più impervi, ma come in una gita in montagna, quando la salita si fa più ripida e le gambe sembrano non voler più proseguire il cammino, una volta arrivati in cima, una volta realizzata la Casa di Quartiere Ciriè 9, non si può che godere della bellezza che si ha di fronte.